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lunedì 30 marzo 2015

Irlanda, finalmente!!


Il traghetto è confortevole, per quanto riguarda gli esseri umani, ma se devo essere sincera, non è il massimo per i pets... d'altra parte non avevamo molte alternative.
Per quanto mi riguarda: avevo preso il mare numerose volte... ma sempre nel mar Mediterraneo! Ehm, l'oceano è un'altra cosa. Appena arrivati, ho fatto una doccia, e mentre stavamo salpando ero già nel lettino a dormire. Sdraiati, non si nota nemmeno il rollio delle onde.
Ma appena alzata sono stata malissimo e sono stata salvata solo dalla mia farmacia ambulante - Chri mi prende sempre in giro, ma se non fossi un tipo previdente... God save Plasil o non  ne sarei uscita viva!
Foto fatta da Chri mentre sono ancora moribonda a letto... 
Finalmente in tarda mattinata sono andata a trovare le mie povere piccole, che erano costrette in un umido kennel sul ponte esterno, con una tettoia, ma esposte al freddo e soprattutto in compagnia di altri poveri cagnolini terrorizzati come loro (Chri non ha fatto foto, meritava però una dettagliata documentazione)

Minu cerca di mimetizzarsi sotto le copertine in un angolo
del Kennel, Tata è già fuori con me, mentre intorno si respira
il terrore dei cagnolini nei loro gelidi box
Nella foto non si nota, ma i cuscini sono fradici, i kennel erano bagnati:-(
Qui si vede che sono provata da tre ore di sofferenza estrema (non mi sono ricordata subito del Plasil):
Contiamo le ore...
Finalmente dopo circa 16 ore di viaggio (compresa la nottata) sbarchiamo a Rosslare, Irlanda. EVVIVA!!!!!!!

Ma badate... non è ancora finita... ora è arrivato il momento di ritirare l'auto a noleggio.
Chri non se l'era giustamente sentita di guidare per mezza Europa con la guida a destra e poi fare il primo tentativo di guida a sinistra, con tutta la truppa al seguito, e per di più con i comandi invertiti.
Ma dato che il traffico al di fuori delle città principali è abbordabile, si era pensato di noleggiare l'auto da Rosslare a Blackrock.
Mentre aspettiamo che torni la signora dell'autonoleggio, uscita per una piccola commissione, Minu esplora anche la stazione dei Ferries (ormai è una gatta di mondo):
le piace la cabina per le foto... gatta vanitosa!
Sempre guardinga, adesso fissa un paio di persone che bevono qualcosa in attesa del prossimo traghetto:
Uhm... tipi sospetti...

Quando la signora è arrivata, beh, sorpresa: niente GPS. E niente cartine... Chri ci ha pensato un po' su, e poi abbiamo optato per il treno  Certo, Dublino sarà ben indicato, sulle statali, ma poi Blackrock??? Meglio non rischiare... La signora della reception, una socievole irlandese di mezza età, ha approvato la nostra decisione al 100% anche se non le noleggiavamo l'auto, piuttosto che perderci nel nulla o peggio prendere qualche strada contromano... e ci ha spiegato dettagliatamente dove trovare la stazione. Quindi armi e bagagli ci siamo fatti un'altra bella passeggiata e siamo andati a prendere il treno per Dun Laoghaire, e infine, ultrima tratta, taxi fino a casa. Sono circa le sei di sera quando arriva il treno, e siamo stanchi MORTI ma ormai manca pochissimo...
Per decenza, tagliamo la mia faccia
stravolta... siamo sul treno! Siamo
tutte un po' provate...
Ormai stremati, carichi come muli, e affamati come squali, il 17 gennaio 2015 alle 9.00 di sera, finalmente, arrivati a CASAAAAAAA
THE END (c'è la Minu che fa capolino...)




Il continente - giorno 2


La giornata inizia con noi che scendiamo dal treno carichi come muli, tra cani, gatti, zaini, borse, sacchi e sacchetti. Appena scesi, aggiungiamo il sacchettino per la cacca della Tata - appena ha messo piede su suolo straniero... l'ha marcato :-)
Segue mezz'ora di straziante ricerca del nostro autonoleggio con tutti i nostri bagagli e pets a carico, che alla fine è risultato essere non proprio "nelle vicinanze", o meglio, tutto è relativo, quando ti porti appresso 50 chili di roba tutto quello che è oltre i 100 passi è lontanissimo!
Seguono 35 minuti di compilazione scartoffie (cavoli l'autonoleggio a Parigi è un affare di stato!) ed infine riusciamo a caricare cani gatti e bagagli in una Pegeoux 306 piuttosto spaziosa e partiamo!
Chri è molto concentrato alla guida
Mentre lui guida, io controllo che le piccole siano a loro agio...
Sempre di più, puro odio...
espressione OMG (oh my God)

... insomma, a loro agio... però non stanno male. Noi attraversiamo il traffico pazzesco di Parigi (il nostro momento da turisti: fotografiamo i monumenti)
La ruota panoramica

.

Ecco come abbiamo visto la torre Eiffel


e infine in autostrada raggiungiamo una piazzola di sosta in cui rifocillarci un po' e lasciare in libertà le poverelle:



Qui Tata convince la sua compagna di sventura ad uscire per una passeggiata
Terrore... ma scappa troppo!


Dopo più di trenta ore (trenta!!!) anche Minu non resiste, e deve fare pipì, nonostante le condizioni sfavorevoli -era appena passato un Golden a farle le feste, per quello non ce la faceva più... stava per farsela addosso :-)






Infine ultimo tratto, ed arriviamo a Cherbourg, dove con costernazione e raccapriccio scopriamo che il traghetto avrà un'ora (poi due, poi tre...) di ritardo.
Siamo giusto giusto un filino stanche...
 Imbarco definitivo: mezzanotte e mezza!

domenica 29 marzo 2015

Il continente - giorno 1

Alla partenza siamo felici e rilassati, aspettando il Thello a Venezia Mestre (comunque siamo in viaggio già da qualche ora, Attimis - San Michele del Carso - Venezia Mestre):





Il treno arriva puntuale, e noi ci imbarchiamo armi e bagagli e raggiungiamo la nostra minuscola cuccetta per due più due bestioline.


E ci mettiamo il più possibile a nostro agio: io con la Tata e Chri con la Minu


Tata non vuol star ferma!!
Espressione schifata di Minu
Ma non ci vuole poi tanto perchè Minu prenda confidenza con l'ambiente, e si metta ad esplorare la nostra claustrofobica cuccetta, con la sua nuova pettorina (sic):
Sempre più inca...

Seguono circa 15 ore di noia... non è facile dormire su un treno in movimento. Poi ogni ora più o meno c'era una fermata (Padova, Brescia, Milano...) E come se non bastasse, ci eravamo più o meno assopiti quando verso l'una  e mezza di notte ci bussano alla porta: indovinate un po'? La Guardia di Finanza!
Premessa doverosa: appena saliti il capotreno ci ha ritirato i documenti poichè la discesa è obbligatoria a Parigi. Ok. Questi arrivano, in piena notte, e ci obbligano ad aprire la cuccetta. Prima domanda: "cittadinanza?"
Al che l'ho guardato smarrita, ma a quell'ora non è facile trovare le parole... avrei dovuto dirgli "perchè non lo chiede al capotreno, visto che i nostri documenti li ha tutti lui?!?" ma ero troppo rintronata ed ho bofonchiato "italiana" con la voce impastata, i capelli sconvolti, e stropicciandomi gli occhietti cisposi... dovevo essere una bellezza, e poi non mi ero nemmeno lavata i denti.
Un istante dopo hanno sbirciato dentro, mentre la Tata occhieggiava dal mio letto tutta tremolante, e hanno detto "ah, avete il cane! ok allora va bene" e se ne sono andati via!
Nemmeno un "scusate il disturbo", un "arrivederci e grazie"... quando ho finito di svegliarmi ero arrabbiatissima! Ma insomma, non insegnano certo l'educazione ai nostri amici finanzieri.
Nonostante la sgradevole interruzione, il resto della notte prosegue tranquilla, ed arriviamo a Parigi in orario. La cuccetta era stata preventivamente tappezzata di traversine, e quando la Tata non ce l'ha fatta più, ha fatto la pipi sul tappetino, la Minu se l'è stoicamente tenuta tutta la notte, insomma, non ci sono stati imbarazzanti problemi con le dejezioni dei nostri pets (un aspetto sul quale avevamo le nostre riserve...) inoltre sono state molto silenziose e rispettose del riposo notturno dei passeggeri (loro, bravissime! la Guardia di Finanza, 'nzomma...).
Ed infine alle 10.18, puntuali, Paris!!!!

An epic pet odissey


Questo è il racconto delle mirabolanti avventure di una gatta e di una cagnolina alla conquista dell'isola di smeraldo. Allo stesso tempo, vuole essere uno spunto di riflessione su un problema, certo marginale per alcuni, che può portare a conseguenze esiziali: il trasferimento degli animali d'affezione.
Alla faccia delle campagne contro gli abbandoni degli animali domestici, che guadagnano il patrocinio trasversale di tutti i partiti politici e di diversi ministeri in tutti i paesi dell'Unione, non esiste una regolamentazione europea uniforme per il trasferimento dei nostri amici pelosi. 

A parte la problematica delle vaccinazioni obbligatorie diverse per ogni stato membro, che può comunque avere una sua giustificazione nei rischi e nelle peculiarità climatiche e geografiche, è sconcertante che a livello nazionale dei cavilli amministrativi possano impedire di fatto il trasporto aereo (cioè il più comune ed accessibile a tutti).
E' il caso, oltre che della Gran Bretagna,  anche dell'Irlanda.

Infatti "teoricamente" non ci sono ostacoli al trasferimento di un animale domestico (beh, alla fine ci siamo riusciti...) ma "tecnicamente" è possibile se e solo se:
- si dispone di almeno due/tre giorni di tempo e si accetta di spendere un considerevole gruzzoletto, 
-ovvero se si è disposti a guidare per più di duemila chilometri (prima con la guida a sinistra, e poi con la guida a destra) con tutta la truppa al seguito, 
-oppure, se proprio non avete voglia di perderci tempo, e se avete la disponibilità economica di circa 1.200 euro a "cranio peloso", spedendoli attraverso agenzie specializzate in "pets relocation".

Il busillis sta nel fatto che il Ministero dell'Agricoltura Irlandese declina ogni responsabilità sulla politica delle compagnie aeree di trasporto degli animali in cabina o in stiva, specificando però che solo le compagnie che hanno richiesto ed avuto l'autorizzazione posso trasportare gli animali domestici in Irlanda:

 As regards air travel, the Department does not require that pets from the EU be carried as manifested freight and it is therefore a matter for the airlines to decide whether to carry the animal in the cabin or as excess baggage. The following airlines/ferry companies have indicated that they will carry pets to/from Ireland within the EU.

Fatto sta che ad esclusione dei vola da/per l'Inghilterra, tutti gli altri non trasportano di fatto cani o gatti in Irlanda, nè in cabina, nè in stiva. Infatti tra le compagnie più comuni (Air France, Alitalia, British Airways. Lutfhansa) nessuna ha l'autorizzazione al trasporto (con eccezione di Lutfhansa Cargo e Aer Lingus Cargo che, come dice il nome, trasportano solo come "cargo"). 
Il fatto è piuttosto misterioso, considerando che le stesse Alitalia, Air France, Lufthansa non fanno nessun problema a portarti un gatto a Parigi, o a Caen, e direttamente in cabina!

Non sta a noi determinare le responsabilità e le cause, rileviamo solo gli effetti: solo persone molto motivate, e molto determinate, o con una consistente disponibilità economica, si risolvono a portare i loro animali domestici in Irlanda (o in Inghilterra). Si pone quindi la domanda: in tutti gli altri casi, cani e gatti che fine fanno? Vengono parcheggiati a tempo indeterminato da qualche parente? 

O peggio, si sceglie la strada dell'abbandono???
In questo caso, non ci sono giustificazioni, la pigrizia non è una scusa, "loro" non ci abbandonerebbero mai in un canile. Le difficoltà di due giorni di viaggio non sono nulla, rispetto a tutto quello che loro ci danno in cambio.

Rendiamo però onore a tutti quelli che affrontano un viaggio di 48 ore filate per poter restare insieme ai loro cuccioli, in barba a certe "norme" molto discutibili (si, lo so, chi si loda... ma quando ce vo', ce vo')


Inizia il viaggio!

Il programma nella fattispecie suonava così:
1. partenza alle 19.30 di giovedì 15 gennaio da Venezia Mestre con il Thello diretto a Parigi;
2. arrivo a destinazione alle 10.18 di venerdì, noleggio auto a Gare de Lyon, destinazione: Cherbourg;
3. imbarco sul traghetto per Rosslare alle ore 20.30, arrivo a destinazione alle ore 12.30 di sabato;
4. noleggio auto a Rosslare, e arrivo a Blackrock approssimativamente per le ore 16.00 di sabato 17 gennaio.
Alla fin fine, nonostante si siano accumulati ritardi e cambi di programma, alle 21 di sabato eravamo felicemente a casa, stremati ma sani e salvi.
Devo dire che data la pianificazione serrata e la stanchezza che si accumulava, Chri non aveva molta voglia di far foto,  in particolare mi rammarico che non sia riuscito a riprendere per intero i terribili kennel (canili) del traghetto, decisamente più evocativi di un carcere per cani che di un "comfortable kennel".
Comunque, abbiamo superato tutti gli ostacoli sul nostro cammino, ed anzi visto il viaggio traumatico appena approdati entro quattro mura accoglienti le bestiacce si sono subito ambientate, mangiato come se non ci fosse un domani, e dormito senza sosta per le successive 24 ore 
Bando alle ciance, Let's go!